La finanza pubblica è l’attività
svolta dallo Stato e dagli enti locali per procurarsi le entrate necessarie per
poter soddisfare le esigenze della collettività.I principali obiettivi della finanza
pubblica sono di fornire i servizi istituzionali sui quali si regge l’organizzazione
della civiltà moderna, di soddisfare i bisogni collettivi fondamentali, di attenuare
le differenze economiche nella popolazione e di stimolare lo sviluppo del sistema
economico.
I tipici servizi
istituzionali sono la difesa del territorio, la giustizia e l’ordine pubblico.I fondamentali bisogni
collettivi sono l’istruzione, l’assistenza sanitaria e le infrastrutture. Queste
ultime consistono nei beni e nelle opere pubbliche che sono indispensabili per
esercitare ogni attività, come, per esempio, i ponti, le strade, i mezzi di trasporto, i
rifornimenti di acqua e di energia elettrica. Lo Stato realizza gli
obiettivi della finanza pubblica attraverso una serie di entrate e di spese. Le entrate
pubbliche sono costituite essenzialmente dai tributi, cioè da prelevamenti di denaro che
le leggi impongono alle famiglie e alle imprese sotto forma di imposte e tasse.
Le spese pubbliche
consentono allo Stato di far funzionare la propria organizzazione istituzionale, che
necessita di edifici, personale e attrezzature, e di fornire ai cittadini i servizi pubblici che
servono a soddisfare i bisogni essenziali e ad eliminare le cause di disagio economico e
sociale. Tra le spese pubbliche rientrano le somme di denaro che lo Stato trasferisce agli
enti locali.
Ci sono dei princìpi sui quali si basa il sistema tributario italiano:
• il primo è la legalità dei tributi, in base al
quale le imposte possono essere stabilite solo per legge;
• il secondo è la universalità dei tributi, in base
al quale tutti i cittadini sono tenuti a contribuire alle spese
pubbliche;
• il terzo è l’equità della pressione fiscale, in
base al quale ogni cittadino deve
concorrere alle spese
pubbliche in base alle proprie possibilità economiche;
• il quarto è la progressività del sistema
tributario, in base al quale il carico fiscale sul cittadino deve crescere
in modo più che proporzionale all’aumentare della sua capacità contributiva.
La capacità contributiva
di una persona consiste nella sua possibilità di concorrere alle spese pubbliche dopo aver
soddisfatto le sue principali necessità. In sostanza dipende dal suo reddito e dal suo
patrimonio.
Nel sistema tributario Italiano abbiamo poi le imposte dirette ed indirette,andiamo a descriverle;
Le imposte dirette
colpiscono le manifestazioni più evidenti della ricchezza, vale a dire il patrimonio o il reddito
del cittadino.
Quelle indirette invece
colpiscono le manifestazioni meno evidenti della ricchezza,ossia la produzione, gli
scambi o i consumi.
La principale imposta
diretta prevista dalla nostra legislazione fiscale è l’IRPEF,
imposta sul reddito delle
persone fisiche, che colpisce con aliquote progressive il
reddito complessivo annuo
del cittadino.
Tra le imposte indirette,
la più importante è sicuramente l’IVA, imposta sul valore aggiunto, che colpisce i
consumi di beni e servizi. Si calcola applicando aliquote differenti a seconda dei
beni e dei servizi, per colpire in misura lieve i consumi primari e in misura maggiore quelli secondari e voluttuari.
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