venerdì 4 luglio 2014

Bilancio d'esercizio


Il bilancio d’esercizio

è un documento, redatto alla fine di un periodo amministrativo, dove
vengono rappresentate la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda e il risultato economico,
in modo chiaro in quanto chi legge deve capire il contenuto, e in modo veritiero e corretto perché
non deve dare false informazioni.Gli amministratori devono redigere il bilancio, che è costituio dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa.


Lo stato patrimoniale

evidenzia la situazione qualitativa e quantitativa del patrimonio aziendale al
termine di un periodo amministrativo. È strutturato a sezioni contrapposte e il suo contenuto è
stabilito dall’articolo 2424 del codice civile che riguarda la forma, struttura e contenuto. Sono
presenti delle sezioni: quelle dell’attivo che è strutturata in base al criterio della liquidità, ovvero
vengono inserite prima le voci che impiegano più tempo a trasformarsi in denaro e poi tutte le altre,
e quelle del passivo, classificate in base all’origine delle fonti di finanziamento.


Il conto economico

invece, è il prospetto di bilancio che serve per determinare il reddito d’esercizio. Lo schema adottato è a forma scalare. Sono presenti cinque raggruppamenti che lo costituiscono. Il primo è il valore della produzione dove confluiscono i ricavi di vendita di beni e della prestazione di servizi e altri ricavi e proventi al netto di resi e ribassi. Il secondo raggruppamento riguarda il costo della produzione dove il risultato viene tolto dal valore della produzione ottenendo cosi la gestione operativa. Il risultato della gestione finanziaria è dato dai proventi e oneri finanziari. Nelle rettifiche di valore di attività finanziarie, c’è la differenza tra rivalutazioni e svalutazioni, determinando cosi il valore netto delle rettifiche delle attività finanziarie. Nell’ultimo raggruppamento configurano le plusvalenze e minusvalenze. La differenza tra ricavi e costi straordinari dà il risultato della gestione straordinaria, invece, per quanto riguarda il risultato economico dell’esercizio, si sommano i risultati delle gestioni ordinaria, finanziaria e straordinaria, ottenendo cosi il risultato prima delle imposte, che nel caso sia positivo, si ha un utile lordo.

Le voci di entrambi i documenti devono essere confrontate con quelle dell’anno precedente; inoltre
ogni sezione è suddivisa in classi rappresentate con numeri romani, in macroclassi con lettere
maiuscole e le voci con i numeri arabi.


La nota integrativa

è un documento descrittivo con lo scopo di informare i fornitori e i clienti suidati che non compaiono nello stato patrimoniale e nel conto economico.
La funzione principale quindi, è quella di descrivere in modo analitico le informazioni riguardanti il bilancio. Deve riportare i criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio, i movimenti delle immobilizzazioni, la composizione di ratei, risconti, fondi per rischi e oneri e riserve.
L’articolo 2423 del c.c, evidenzia alcuni principi di redazione che devono essere eseguiti. Il primo è il principio della prudenza dove vengono indicati solo gli utili effettivamente realizzati.
Poi è presente il principio di continuità della gestione, dove gli amministratori devono valutare gli
elementi aziendali tenendo conto dei programmi dell’impresa. Nel principio di competenza si
devono evidenziare i costi e i ricavi maturati nell’esercizio. Secondo gli ultimi due principi, ovvero
quello della continuità dei criteri di valutazione e della valutazione separata, indicano
rispettivamente che i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro e
che gli elementi eterogenei in una voce del bilancio devono essere valutati separatamente.
Nella vita di un’azienda c’è anche la scelta dei criteri di valutazione,
dove le immobilizzazioni devono essere iscritte in bilancio per un valore pari al costo d’acquisto o di produzione, mentre il costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali devono essere ammortizzate in ogni esercizio.
I costi di impianto, ampliamento, ricerca, sviluppo e pubblicità con utilità pluriennale, devono
essere ammortizzate non oltre i cinque anni, ed è valido anche per l’avviamento, ma a patto che sia
stato pagato. I crediti devono essere iscritti secondo l’importo che penso di incassare, ovvero
secondo il presunto valore di realizzo. Le rimanenze, i titoli e le attività finanziarie sono valutate al
costo di acquisto o produzione, o al valore di realizzazione desumibile dal mercato. L’ultimo criterio di valutazione riguarda il valore dei beni fungibili. Esso deve essere calcolato con il metodo
della media ponderata, con il LIFO al costo di acquisto più remoto e con il FIFO valutato ai costi di
acquisto più recenti.


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