lunedì 30 giugno 2014

La Crisi Economica

 


Parlare,discutere e capire i motivi della crisi che sta attanagliando il globo ormai dal 2008 non è mai semplice,ma comunque proverò a spiegare il mio punto di vista le cause e tutti i contorni che hanno portato a questa situazione...                   

  



<<Quando gli Stati Uniti starnutiscono, il resto del mondo prende il raffreddore>>
 

Sembra che questo vecchio detto descriva perfettamente la situazione economica
globale di questo biennio: al primo segnale di instabilità del mercato finanziario
statunitense, il mondo occidentale si è trovato a dover affrontare una crisi nata
fondamentalmente negli USA, analogalmente a quanto successo nel 1929 con il crollo di
Wall Street.  




LA CRISI DEL 1929 E LA CRISI DEL 2008: ANALOGIE E DIFFERENZE
In molti affermano che quella che sta vivendo la nostra generazione sia riconducibilealla crisi del 29-33, ed effettivamente si tratta in entrambi i casi di una crisi strutturale,
causata da un’inadempienza improvvisa e dalla mancanza di liquidità; ma è anche vero
che se una volta erano le imprese in fallimento i soggetti inadempienti, oggi lo sono le
famiglie che non hanno risorse economiche sufficienti a pagare gli interessi sui mutui
immobiliari. Inoltre l’instabilità delle potenze vincitrici e sconfitte della Grande Guerra
le aveva rese vulnerabili alla crisi e messe in ginocchio al primo crollo del mercato
borsistico; allo scoppiare dell’attuale crisi, invece, gli Stati europei erano
economicamente più stabili e pronti ad affrontare il problema. Come vedremo più
avanti, infatti, la crisi che ci ha raggiunti non ha provocato i danni che invece stanno
subendo gli Stati Uniti. Infine, l’introduzione dello Stato nell’economia suggerita da
Keynes, ha saputo aiutare gli Stati Uniti ad uscire dalla Grande Depressione come sta
aiutando oggi le banche a ricapitalizzarsi attraverso ingenti iniezioni di liquidità.




LE CAUSE
Le cause di questa crisi finanziaria divenuta poi economica sono molteplici: l’incremento dei prezzi delle materie prime, iniziato nei primi mesi del 2008 e che ha visto salire il
petrolio al prezzo record di 147$ al barile il giorno 11 luglio 2008, la crisi alimentare
mondiale e l’aumento del prezzo del grano, un’elevata inflazione globale, la minaccia di
una recessione già nata nel 1991 in America e l’esplosione della bolla dei valori Internet
del 2001. Inoltre, a partire dal secondo dopo-guerra, le economie capitalistiche
iniziarono ad esaltare i vantaggi del credito facile per consentire alle famiglie di
procurarsi ogni tipo di comodità, dalla casa all’automobile, dagli elettrodomestici ai
viaggi; questa nuova economia indirizzò le famiglie al consumo e non più al risparmio, e
al rinvio al futuro della spesa attraverso strumenti quali bancomat ed il pagamento a
rate. Saranno queste ultime ad originare la crisi economica che stiamo vivendo. Ecco
cos’è successo.

DA UNA CRISI IMMOBILIARE AD UNA CRISI FINANZIARIA
Tutto è iniziato in Gran Bretagna, a Londra, dove venne ideata la cartolarizzazione dei
mutui subprime, che poi fu adottata per la prima volta dagli Stati Uniti. Definiamo
alcuni termini tecnici.
I mutui subprime sono prestiti concessi dalle banche a soggetti che non si possono
permettere gli alti tassi di interesse del mercato poiché posseggono un reddito basso e/oinstabile. Il primo errore fu proprio questo: concedere a soggetti senza alcuna garanzia

ingenti capitali per finanziare l’acquisto di una casa, senza tener conto del rischio.
Tutta questa sicurezza era giustificata dall’andamento positivo del mercato immobiliare.
Infatti, a partire dal 2000 fino a metà del 2006, il prezzo delle abitazioni era
notevolmente cresciuto, stimolando le banche a concedere più mutui a tassi di interesse
bassi (tra il 2001 e il 2004 si avranno tassi di interesse dell’1,5-2% fonte: Federal
Reserve), rassicurati dal fatto che se il cliente fosse stato insolvente, la banca avrebbe
potuto pignorare la casa e rivenderla ad un prezzo sicuramente più alto, dato il costante
aumento dei prezzi.
Il secondo errore venne fatto nel 2004, quando le banche decisero l’aumento dei tassi di
interesse sui mutui subprime e i clienti si ritrovarono a pagare interessi troppo onerosi
per il loro reddito, tanto che la maggior parte di loro risultarono insolventi. Le banche,
per recuperare il denaro perduto, iniziarono a vendere le case dei clienti insolventi,
compiendo però un terzo errore: si venne a creare una bolla immobiliare che
nell’autunno del 2006 sfociò inevitabilmente nel crollo dei prezzi delle abitazioni.
Dunque, anche se le banche pignoravano le abitazioni dei clienti, non riuscivano a rifarsi
del capitale perduto, poiché il prezzo delle case era notevolmente diminuito dal
momento dell’acquisto dell’abitazione stessa.
Ma non è finita qua. Il motivo per il quale la crisi si è estesa anche nel resto del mondo è
da attrubuirsi al sopraccitato fenomeno della cartolarizzazione. Attraverso questo
meccanismo, prima della bolla immobiliare, le banche riuscivano a rivendere i mutui
subprime trasferendone il rischio nel mercato finanziario e riuscendo a trarre profitti
senza dover aspettare gli anni necessari a permettere al mutuatario di ripagare
totalmente il prestito. Questo era reso possibile dalle cosiddette Società Veicolo, che
compravano i mutui alle banche permettendo loro di recuperare liquidità e ricominciare
a concedere mutui.
Le Società Veicolo, a loro volta, emettevano obbligazioni ritenute dalle agenzie di rating
molto sicuro (ulteriore errore) e si rivolgevano ai mercati finanziari chiedendo in
prestito dei soldi con la garanzia di ripagare gli interessi con le rate dei mutui che
avrebbe incassato in futuro. Dunque, quando la banca riceveva la rata dal mutuatario
con un tasso di interesse dell’8%, rigirava il denaro alla Società Veicolo; quest’ultima
ripagava i mercati finanziari pagando un interesse del 4%, e traendo profitto dalla
differenza tra 8-4%. Le obbligazioni emesse dalle Società Veicolo intanto, favorite dal
fenomeno della globalizzazione, raggiungevano tutti gli angoli del mondo. Uno dei
difetti della globalizzazione, però, è che i problemi di un solo Stato riescono a
diffondersi nel resto del mondo come un virus. E così è stato.
Quando le banche iniziarono ad avere troppi clienti insolventi e non riuscirono più a
ripagare le perdite con la vendita degli immobili, le Società Veicolo non ricevettero più
le rate che gli spettavano, le obbligazioni persero valore e tutti coloro che avevano
acquistato quelle obbligazioni che in realtà erano ad altissimo rischio, persero i loro
capitali. E’ così che si è passati da una crisi immobiliare ad una crisi finanziaria.



 
DA UNA CRISI FINANZIARIA AD UNA CRISI ECONOMICA

Con le perdite sui titoli “tossici” legati ai mutui subprime, nel mercato finanziario si è
andato a creare un clima di sfiducia tra le banche, che hanno smesso di prestarsi soldi a
vicenda, andando incontro ad una crisi di liquidità: non avendo più a disposizione denaro
per pagare i propri creditori e non potendo più contare sull’appoggio delle altre banche
per procurarsene dell’altro, da una crisi di liquidità si è passati ad una crisi di
insolvenza. Per tener testa a questo nuovo problema, le banche hanno iniziato a vendere
titoli per ottenere liquidità e a ridurre i prestiti alle famiglie alle imprese. Ma questi
drastici provvedimenti hanno dato il via ad un circolo vizioso: la precipitosa liquidazione
di titoli ha determinato il crollo delle borse, e famiglie e imprese si sono ritrovate da un

giorno all’altro senza denaro e finanziamenti.

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