mercoledì 18 gennaio 2017




                                    Analisi per flussi

Il flusso è la variazione (in aumento o in diminuzione) intervenuta in un fondo di valori in un dato periodo di tempo. I flussi possono essere distinti in flussi economici e flussi finanziari. I flussi economici corrispondono ai costi e ai ricavi di competenza dell’esercizio; i flussi finanziari corrispondono invece alle variazioni della liquidità, dei crediti e dei debiti a breve scadenza. Il flusso finanziario generato dalla gestione reddituale può essere calcolato con procedimento diretto oppure con procedimento indiretto. Con il procedimento diretto tale flusso è dato dalla differenza tra i ricavi monetari e i costi non monetari. Con il procedimento indiretto, invece, il calcolo è effettuato sommando al reddito dell’esercizio i costi non monetari e sottraendo i ricavi non monetari. La distinzione dei componenti del reddito in monetari e non monetari è effettuata in relazione alla natura del valore cui viene associato il costo o il ricavo. Se questo è misurato da variazione nelle disponibilità liquide, oppure nei crediti e nei debiti a breve scadenza, il costo/ricavo viene definito monetario. Se il costo/ricavo è associato a un’altra variazione economica si tratta invece di un componente del reddito non monetario. I flussi che fanno variare le disponibilità di risorse finanziarie possono essere distinti in fonti e impieghi. Le fonti provocano un aumento nelle disponibilità finanziarie, al contrario gli impieghi le riducono. Le fonti possono avere una provenienza interna (autofinanziamento), una provenienza esterna (ottenimento di capitali di debito sia a breve che a media e lunga scadenza), oppure possono provenire da disinvestimenti nell’attivo immobilizzato e nell’attivo corrente Le operazioni che provocano impieghi di risorse finanziarie sono collegate agli investimenti aziendali, sia nell’attivo immobilizzato sia nell’attivo corrente, al rimborso di debiti, alla distribuzione di utili e al rimborso di capitale ai soci. Un Rendiconto finanziario è un documento che evidenzia i flussi finanziari, distinti in fonti e impieghi, intervenuti negli elementi patrimoniali dell’impresa in un dato periodo di tempo. Vi sono due tipologie di rendiconti finanziari: il Rendiconto finanziario del patrimonio circolante netto e il Rendiconto finanziario della disponibilità monetaria netta.Il patrimonio circolante netto è ciò che resta dopo aver sottratto alle attività correnti i debiti a breve scadenza (le passività correnti).Il patrimonio circolante netto può subire modificazioni per effetto delle operazioni di gestione che hanno comportato costi e ricavi monetari (flusso di risorse finanziarie generato dalla gestione reddituale) e delle operazioni che hanno comportato variazioni: • nei debiti a media-lunga scadenza (accensione o rimborso di passività consolidate), • del capitale proprio a cui sono associate a entrate o uscite di denaro (per esempio pagamento di utili, aumenti o diminuzioni a pagamento del capitale sociale), • nell’attivo immobilizzato (nuovi investimenti, oppure disinvestimenti, in immobilizzazioni). Il patrimonio circolante netto resta invariato in seguito a operazioni che non incidono nell’importo dell’attivo corrente e del passivo corrente, ovvero che lasciano invariato il patrimonio circolante netto in quanto frutto di variazioni di segno opposto che si annullano. Sono tali, per esempio, la conversione di obbligazioni in azioni, l’aumento gratuito del capitale sociale, oppure l’aumento del capitale sociale con apporti di beni immobilizzati, la riscossione di crediti a breve scadenza o il pagamento di debiti a breve scadenza, i prelievi e i versamenti di denaro nel c/c bancario o nella cassa. Il rendiconto finanziario delle variazioni del patrimonio circolante netto consente di trarre informazioni circa la struttura delle fonti che hanno generato risorse finanziarie e circa il loro impiego.La fonte di risorse finanziarie che può essere considerata ottimale, perché non pregiudica l’equilibrio della struttura patrimoniale dell’impresa, è costituita dall’autofinanziamento, misurato attraverso il flusso di risorse finanziarie generato dalla gestione reddituale. L’aumento degli impieghi in immobilizzazioni tecniche (beni strumentali) evidenzia la tendenza dell’impresa a incrementare la propria capacità produttiva, segnale questo che indica la volontà di aumentare le dimensioni aziendali. Che cosa si intende con l’espressione disponibilità monetaria netta? La disponibilità monetaria netta è costituita dal denaro liquido al netto dei debiti a vista; essa può essere calcolata sottraendo ai valori presenti in cassa e nei c/c bancari e postali il saldo a debito dei c/c bancari passivi. Come sono classificati i flussi monetari esposti nel Rendiconto finanziario delle variazioni della disponibilità monetaria netta? Nel Rendiconto finanziario della disponibilità monetaria netta i flussi monetari sono distinti a seconda delle operazioni che li hanno originati. Si hanno pertanto flussi monetari da attività d’esercizio, flussi monetari da attività di investimento in immobilizzazioni, flussi monetari da attività di finanziamento e flussi monetari conseguenti a distribuzioni di utili ai soci.
                                                                                              

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